Hey Brother

"Hey Brother", di Avicii, credo sia un brano molto importante, profondo, a cui però non si da generalmente peso, l'autore è un "superficiale" dj, si pensa. Io invece trovo che questa canzone esprima più di molte altre che parlano magari di un'amore banale, a differenza di quelle questa porta con sé un messaggio particolare. Ascoltandola, in testa mi si crea con un paio di pennellate, uno sfondo rurale degli inizi del Novecento. Una casa di agricoltori, forse, la nazionalità non importa. Una figura minuta è appena fuori, sulla terra appena arata, una bambina, e tiene per mano il fratello. Davanti a loro, chino sulla piccola, c'è un uomo, il loro fratello maggiore, con un fucile in spalla ed un elmo sottobraccio. La canzone mi ricorda un giovane in periodo di leva, costretto a combattere la Grande Guerra lasciando la famiglia e i fratelli. Sa di non poter più ritornare da loro, o almeno che le probabilità sono minime. Sa che forse non rivedrà più il volto innocente della sorellina, che piange confusa a vedere il fratellone andare via. Sa che forse non rivedrà più il volto insicuro del fratellino, che cerca di comportarsi da uomo, da comprendere ciò che gli sta per accadere, ma non vuole accettarlo. Il fratello maggiore cerca di dispensare rassicurazioni, cerca un sorriso nei loro volti, fa promesse che sa essere vane, da loro la fede che gli impedirà di crollare. La madre, lontana da loro, in cucina, sta scostando la tenda per vedere un'ultima volta il suo primogenito, per conservarne un'ultima immagine nel cuore, ormai affogato tra i singhiozzi e le lacrime. Il padre, invece, era partito la mattina presto con i suoi buoi, nessuno vede il suo volto, solo le sue spalle curve sui campi in lontananza. Una realtà crudele è quella che sta separando la famiglia, una realtà che solo un velo di ipocrisia può imbrigliare, che solo una bugia può indorare. Lui cerca di dargli una speranza, "I will hear your call [...] I will help you back home", cerca subito di affermare l'importanza del legame eterno della famiglia, un legame che non si affievolirà con la distanza o col tempo, utilizzando il proverbio "know the water's sweet but blood is thicker", dove il sangue, ossia il rapporto con la famiglia supera i rapporti vani del mondo, l'acqua. In seguito sostituirà la frase con una domanda dolorosa, in questo contesto, "do you still believe in love, I wonder?", provando, forse, a convicerla del suo amore infinito che non perirà mai. La sostituzione non la vedo casuale bensì mi appare come una "emotivizzazione" del legame, dal sangue, all'amore, dalla famiglia all'affetto incondizionato.

Il discorso del fratello maggiore comincia con un'ovvia bugia, forse, una verità che fa comodo credere, "there's an endless road to re-discover", chissà cosa ci serba la sorte, insomma. L'immagine creatasi è il dolore del separarsi dalle persone care, che infatti può essere metaforicamente adottato per qualsiasi perdita, per ogni legame spezzato. Qui il fratello maggiore è sia la mancanza che la fonte di fede, ma, in certi casi, chi non c'è più non può consolarci direttamente ed altri, amici, parenti o il credo religioso o meno, prendono il suo posto. Il fratellino è la nostra mancanza razionale, un'insostituibile parte di noi è venuta meno con la scomparsa della persona cara. Ci rendiamo conto che non ci sarà mai più per noi, non sentirà mai più il nostro grido disperato. La sorellina è invece la mancanza emotiva, si rompe in noi una catena di ricordi, sentimenti legati a quella persona, diventano irripetibili, inesaudibili o semplicemente passati. Il nostro cuore perde una parte di sé, come un'albero, che inesorabilmente si sta seccando, perde rami e foglie. Le emozioni si congelano nell'inverno dell'assenza e della morte. La fede può essere, in quei momenti scuri, l'unica ancora per la nostra mente e per il nostro cuore, l'ipocrisia che costringiamo noi stessi a costruire, che innalziamo come difesa della nostra integrità, la fiducia che il passato non sia totalmente tale e che ogni cosa sia, alla fine, ripetibile, che ogni emozione possa essere sentita di nuovo. Un'ipocrisia necessaria al fine dell'integrità tra la mente, il fratellino, ed il cuore, la sorellina, "do you still believe in one another?", un'ipocrisia che ci protegge dalla realtà, fede in una nuova possibilità. 

 "There's nothing in this world I wouldn't do